“Canalet” è il nome con cui si identifica questa piazza; il riferimento al lavatoio non è puramente casuale. Te lo spiega il pannello di approfondimento. In questo luogo, però, si davano appuntamento anche gli innamorati. Perchè non continuare a farlo? Sul tetto del lavatoio, l’installazione “Bosco e Boschieri”, omaggio al modo di cantare dei paesani – che ti assicuro era (é) particolare – e soprattutto ai boscaioli. Il rimando al pannello esplicativo è scontato.
Sulla piazza in alto incombe la grande casa della famiglia Lorenzi, proprietari terrieri fra i più ricchi del paese. Sulla sinistra un altro edificio antico, riconoscibile dall’iscrizione W BL FF 1807; vi nacque Davide Orler, altro noto pittore di Mezzano. Impreziosiscono due cataste, che nel significato sembrano rimbalzarsi il messaggio: “Opposti”, quasi una provocazione che lascia a ciascuno la cura di fare uno sforzo di riflessione personale, poiché il vuoto è uno spazio interpretabile che in sé prevede anche i propri opposti; e “Rotonda”, dove il legno bruciato può dire tutto e niente, inizio e fine, caldo e freddo, focolare o desolazione. Ora, prima di buttarti in discesa, alza lo sguardo; i tetti di Mezzano si rincorrono uno dietro l’altro fino ad incontrare in fondo le Dolomiti della Pale di San Martino, che sbirciano. Foto?