Sei in un crocevia. L’occhio ti fa dare una sbirciatina a destra dove proprio dietro l’angolo puoi ammirare i bei lavori di intaglio di Andreino Zugliani, testimonianza della passione e dell’amore che i paesani mettono per abbellire la loro casa ed appagare anche l’occhio di chi visita il paese.
Ritorna poco sui tuoi passi; in fondo sopra l’orto “La navesela”, un’altra catasta; una grande navetta di telaio in legno, incastonata nei ciocchi da cui dipartono i fili della trama. Una sorta di mirabile e insolita insegna per un atelier che invece se ne sta discreto e ritroso in una casupola qui accanto.
E ancora a sinistra un altro occhio ti invita ad entrare nel primo Tabià, il fienile del Checo, dal nome del vecchio proprietario. Il pannello esplicativo ti racconterà di più.
All’interno appena su dal pontile, profumo di fieno e moderni cubi trasparenti, vetrina alle produzioni d’eccellenza dell’artigianato locale: il “Birrificio Bionoc’”, fantasiose birre multipremiate; la biscotteria artigianale de “La Rondine”, i dolcetti della “Pasticceria Lucian” ed i prodotti creativi ed un pò filosofici della “Macelleria Bonat”. Questo per la gola. Per il tatto e la vista, le classiche sculture in legno di “Zeni Scultori” e quelle più moderne e ricercate del figlio Gianluigi; i preziosi damaschi dei tessuti di Artelèr e la splendida unione di legno di colore, utilità e decorazione negli accessori ed arredi creati da “Artistica legno GT”.
Il piano superiore del fienile è invece uno spazio culturale comunitario dedicato a serate a tema, alla presentazione di libri, ad iniziative ed a incontri di rappresentanza.
Con calma guardati l’interno. Quando esci la freccia dritta ti indica il percorso. Mi sentirai dopo.